sonetto ipocondriaco
mi sviene il verso e non c’è verso
di rianimarlo (l’abbiamo perso!)
la rima latita non nasce metrica
neanche con l’aiuto dell’ostetrica
divento isterica, datemi un tavor
chiamate leopardi giù dal tabor
oppure diretto un esorcista
purché funzioni, pure l’analista
mettetemi una mano sulla fronte
somministratemi un ricostituente
(brodo di giuggiole oppure di bisonte)
una respirazione bocca a bocca
per questo sonetto un po’ iperteso
(forse ha solo bisogno di riposo)